Grassi buoni o cattivi… l’importanza del saperli riconoscere!

Ormai lo sappiamo bene, tutte le sostanze genericamente indicate con “grassi animali”, se assunte in grandi quantità sono pericolose per il nostro organismo perché favoriscono lo sviluppo di malattie cardiovascolari e possono avere un’azione nel processo di cancerogenesi.

Gli acidi grassi saturi, principalmente derivanti dagli alimenti di tipo animale, sono comunemente definiti grassi cattivi perché, pur fornendo le stesse calorie degli altri, tendono a innalzare il colesterolo LDL circolante favorendo l'insorgenza di malattie cardiovascolari. Gli acidi grassi insaturi, principalmente derivanti dagli alimenti di tipo vegetale, al contrario, sono detti buoni e comprendono gli acidi grassi monoinsaturi (olio extravergine d'oliva) e acidi grassi polinsaturi essenziali (frutta secca, pesce azzurro, olio di pesce). 

Ma non è solo la quantità delle due classi di acidi grassi ad essere importante, ma anche il rapporto in cui essi sono presenti nell’organismo: poiché omega-3 e omega-6 utilizzano lo stesso sistema enzimatico, entrano tra loro in competizione e rischiano di generare squilibri.

Infine, è importante ricordare che il consumo di grassi andrebbe limitato al 10-15% delle calorie totali, in quanto l’eccesso di grassi nella dieta è uno dei principali responsabili dell’epidemia di malattie cardiovascolari, obesità, diabete ed alcuni tipi di cancro degli ultimi decenni.

In Muà Fitness sapremo rispondere a tutti i tuoi dubbi o perplessità su questo argomento ed eventualmente consigliarti sulla “strategia” alimentare piu’ consona al tuo fisico.